Venerdi 22 novembre. Partenza dall’aeroporto di Fiumicino con volo Aeroitalia delle ore 9.20. Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto alle ore 7,40. Arrivo all’aeroporto di Palermo alle ore 09.20. Transfer in albergo “La Terrazza Palace B&B” via Mariano Stabile, 216 (tragitto della durata di circa 20 minuti).

Sistemazione dei bagagli e tempo libero per spuntino e pipi!

 

 

 

 

 

 

 

A seguire passeggiata orientativa per le vie della città. Possibilità di visitare la tomba di Falcone nella Chiesa di San Domenico (chiusura ore 13).

Via Maqueda, Quattro Canti, Piazza Pretoria.

Visita della chiesa di Santa Maria dell’ammiraglio detta “La Martorana”, la più famosa e bella  chiesa di Palermo con il ciclo  musivo tra i più antichi di Palermo (piazza Bellini) orario  apertura 8.30/13.

Pranzo presso il Mercato La Vucciria oppure Mercato Ballarò oppure dove si vuole.

Visita dell’Oratorio di San Lorenzo (10-18 euro 3, via Immacolatella 5 o di Sant’Orsola, via Maqueda, 102) con i celebri stucchi di Giacomo Serpotta estroso stuccatore tardo barocco.

 

 

 

 

 

 

Sulla centralissima piazza Bellini affaccia la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria ( euro 3) e soprattutto la famosa Dolceria del convento dove trovare i prodotti dell’antica pasticceria conventuale (ingresso libero).

A seguire tempo libero e pipi.

Sabato 23 novembre. Ore 9 partenza dall’albergo.  Ore 10 visita riservata al Villino Florio, splendido esempio di architettura liberty realizzato da Ernesto Basile per la potente famiglia Florio. Lungo il percorso per raggiungere il Villino possibilità di vedere, presso il tribunale, la piazza della memoria dedicata ai magistrati uccisi dalla mafia.

 

Dopo la visita al Villino si prosegue con una passeggiata: palazzo della Zisa (esterno) e arrivo a Palazzo dei Normanni. Ore 12 circa: visita della celebre Cappella Palatina simbolo delle grandi aspirazioni del  re normanno Ruggero II (ingresso a pagamento).

Ore 14.30 circa Pranzo e pipi!

Primo pomeriggio visita  dell ‘Oratorio di San Mercurio (euro 2) e  alle ore 17 visita della Cattedrale  con il meraviglioso camminamento sui tetti  euro 7. (9.30/18).

Tempo libero e pipi!

Domenica 24 novembre. Ore 11 visita guidata per percorrere i siti più simbolici di Palermo e vedere Palermo con gli occhi di chi ci vive. Durata della visita circa 2 ore. La visita si snoderà dal teatro Massimo a Piazza Pretoria alla chiesa di San Cataldo, corso Vittorio Emanuele e Cattedrale (esterno).

 

Al termine pranzo e pipi!Pomeriggio dedicato, tempo permettendo, ad una meravigliosa passeggiata lungo via Vittorio Emanuele, la via più  antica di Palermo, il Cassero, dall’arabo “Al Qasar”, che vuol dire “castrum”, fortezza. Lungo il percorso si può entrare in villa Garibaldi, per ammirare il ficus che con la sua altezza di 30 metri, circonferenza al tronco di 21 metri, è l’albero esotico più grande d’europa. La passeggiata prosegue (possibilità di ammirare il famoso murales dedicato a Falcone e Borsellino) fino al mare.

 

Merendina/aperitivo/pipi’.

Lunedì 25 novembre. Escursione a Monreale. Visita del Duomo e del Chiostro. Al rientro possibilità di visitare alle ore 12 il Palazzo Comitini sede della Città Metropolitana di Palermo.

Pranzo  e pipi!

Tempo libero per le ultime spese e partenza da Palermo verso le ore 17. per l’aeroporto.  Volo Aeroitalia delle ore 19.40 con arrivo a Roma Fiumicino  alle ore 20.10.

 

Domenica 6 ottobre 2024 ore 10.30. Appia Antica, la Regina Viarum, il Circo di Massenzio, il Mausoleo di Cecilia Metella e il Castrum Caetani. Vi proponiamo, sperando in una bella ottobrata romana, una passeggiata sul basolato originale della Regina Viarum, la prima strada romana, voluta dal censore Appio Claudio Cieco nel 312 a.C. Si visita il Circo di Massenzio con i resti delle monumentali torri situate al lati dei carceres da cui avevano inizio le corse; il Mausoleo dedicato a Romolo, sfortunato figlio dell’Imperatore sconfitto da Costantino nella battaglia di Ponte Milvio del 312 d.C. L’itinerario prosegue raggiungendo il sepolcro di Cecilia Metella, imponente Mausoleo di I sec.a.C. collocato al III miglio della via e trasformato dai  Caetani nel 1300 in una fortezza cinta da mura.

Appuntamento ore 10.30 davanti alla Basilica di San Sebastiano sull’Appia Antica. Si visita il Circo di Massenzio e il Mausoleo di Romolo internamente e con ingresso gratuito. Il Mausoleo di Cecilia Metella è ad ingresso gratuito per la prima domenica del mese.

Costo della visita guidata euro 10. (ragazzi euro 6 (fino a 14v anni), bambini euro 3 (fino a 6 anni). Visita adatta a tutti! Prenotazione obbligatoria  a info@arttur.it; oppure per sms o whatsapp  3356525919 (Federica) o 3397138467 (Lara).

 

 

Ti aspettiamo per accompagnarti a visitare Roma. Non solo Vaticano e Colosseo! Roma è tanto altro. Ti proponiamo passeggiate sui sette colli, visite di luoghi sotterranei ed inaspettati, musei meravigliosi e quasi sconosciuti, palazzi maestosi. Scrivici in vista del tuo viaggio a Roma, riceverai le nostre proposte personalizzate. E non aspettare la primavera e l’estate…Roma è bellissima sempre e desidera solo essere scoperta con un po’ di cura!

info@arttur.it

 

Il Giubileo del 1300, a differenza di quello imminente, fu un evento inatteso. Venne promulgato dal papa Bonifacio VIII il 22 febbraio del 1300 con la bolla pontificia Antiquorum habet fida relatio in occasione della ricorrenza della festività della Cattedra di San Pietro. La bolla ebbe valore retroattivo fissando l’inizio effettivo dell’anno giubilare al Natale precedente! Questa circostanza ci indica che la decisione di procedere all’indizione era ormai solo una lenta presa di coscienza della necessità dell’avvenimento. Come compreso dal Cardinale Stefaneschi, l’evento nacque come moto di religiosità spontanea con l’approssimarsi dell’inizio del nuovo secolo. In prossimità del primo giorno dell’anno si era sparsa la voce della possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria visitando la Basilica di San Pietro. Arrivato il capodanno non accadde nulla per tutto il giorno finchè verso sera e nella notte gruppi di romani sempre più numerosi cominciarono a recarsi nella Basilica di San Pietro fino a formare una vera e propria folla. Il Cardinale Stefaneschi seppe cogliere lo spontaneismo del movimento e lo spirito millenaristico dell’epoca e l’ufficializzazione ebbe l’aspetto di una sanatoria. A questo punto è evidente che nel 1300 non vi fu uno degli aspetti più evidenti del Giubileo moderno: la preparazione sia come realizzazione di opere pubbliche che come pulizia e restauro dei monumenti romani.

 

Bonifacio VIII promulga la bolla del primo >Giubileo. Copia dell’affresco nella Loggia delle Benedizioni in Laterano (fine XVI). Milano, Biblioteca Ambrosiana.

 

In fondo è solo una strada. Strati di materiale, come recita il nome stesso. Una strada che è li da sempre, per quel che mi riguarda, da molto guardando attraverso il filtro della storia. Le lastre raramente combaciano ormai  ma il lavoro era un tempo perfetto. So cosa vuol dire spaccare quei basoli neri cosi grandi, molto più grandi di quello che si immagina mentre si passeggia. Un colpo di mazzetta per uno, altrimenti fa male. Ti senti rintronare. Non mi meraviglio del grande lavoro fatto per metterli in opera. Mi emoziono al pensiero di quell’uomo ingegnoso che pensò in modo nuovo la strada. Non come una semplice linea che collega ma come una porta aperta sul mondo. Sulla conoscenza, la cultura, la ricchezza. Siamo abituati a meravigliarci dell’antichità. Se qualcosa di molto antico è arrivato fino a noi. Ma non sono i manufatti che mi stupiscono. Bensì le idee. Se prestassimo più attenzione a ciò che ci racconta la storia, se sapessimo da quali cause quali conseguenze scaturiscano sarebbe tutto molto più comprensibile. Invece quando scopriamo che certe idee già sono state pensate, certi meccanismi di vita, società, guerra, certe crisi politiche, economiche etc sono state già provocate, vissute, superate, ci meravigliamo. Mi viene spesso in mente Tucidide, lo storico greco della Guerra del Peloponneso. Diceva che la storia è “possesso per sempre” e usava un termine derivato dal verbo  “acquistare”. La storia è una cosa che si acquista e si possiede per sempre. È un tesoro. Eppure ce lo dimentichiamo. Lo sappiamo che le opere pubbliche, strade, ponti, acquedotti etc. sono indubbio segno di civiltà e che il trascurarle ci porta senza scampo in direzione sbagliata. Eppure sembra che nessuno dia importanza all’argomento. Il timore è che la civiltà per essere tale presupponga consapevolezza di se stessa. Perdere consapevolezza significa perdere lentamente la propria civiltà. Per questo voglio che le mie figlie studino la storia. Per questo la racconto tutti i giorni.
Federica Carpinelli

di Federica Carpinelli

Il Foro Romano è uno di quei luoghi che non amo semplicemente. È qualcosa di diverso. È qualcosa di più. Dopo quasi venticinque anni di assiduità ancora entrando provo una sensazione. Un sipario che si apre sull’essenza della mia passione. È stato lì, nella terra, tra la via Sacra e la via Nova, che ho scelto. È stato entrando lì, dall’arco di trionfo di Tito, alle 7 e 30 del mattino, giorno dopo giorno, per tanti giorni, con quella luce strana, silenziosa, appassionata, che ho deciso che quello era il mio posto. E poi ho iniziato a studiarlo, a comprenderlo, a penetrarne l’essenza. E poi ho cominciato a presentarlo a quei poveri primi studenti che hanno dovuto sopportate i dettagli del sepolcreto arcaico o del tempietto di Venere Cloacina. Ancora sorrido al pensiero dell’ingenuita’ delle mie prime visite guidate. Poi ho pensato di tagliare le mie spiegazioni in maniera diversa, tralasciando l’elencazione dei monumenti ma cercando di comunicare il significato del luogo, la sua storia, le trasformazioni e come il mondo a lungo abbia girato intorno a quella valle. Oggi a volte mi trovo a passarci con croceristi distratti che alzano lo sguardo solo se sentono l’altisonante nome di Giulio Cesare, con scolaresche rumorose che cercano un posto dove sedersi affaticate dal peso degli zaini, velocemente nell’afa di giugno o sotto la pioggia dell’autunno. Ieri un’insegnante ha fatto fermare i suoi studenti nel Comizio e mi ha chiesto di spiegare con cura la tribuna dei Rostri. Per me come un regalo. Io ho provato la gioia del mio lavoro. Non capita tutti i giorni. Ma capita. Io so che è una gran fortuna poter dire di amare il proprio lavoro. Per questo ci tengo. Perché amare con passione la propria routine è possibile.

Oggi vorrei salire sul colle  Palatino. Mi lascio trasportare dall’evocazione della leggenda. Lassù i resti del primo villaggio. Difficile per l’occhio distratto riconoscere i resti delle famose capanne. Istintivamente cerchiamo con gli occhi qualcosa di tangibile. Invece non c’è niente di simile ai resti di un edificio. Erano capanne. Sono rimasti solo buchi di palo e solchi. È divertente raccontare ai bambini come è fatta una capanna, e l’importanza di quella canaletta…come fosse una tenda da montare in un campeggio. E però quelle tracce di vita così antiche ci disorientano. E poi la leggenda. È così radicata alle volte la leggenda nella nostra memoria, nelle nostre sensazioni, che non riusciamo quasi a prescindere da essa. Qui la leggenda diventa storia e la storia leggenda. Districarsi è complicato e forse non voglio farlo. Il mio Romolo ha un volto, quello che ha immaginato il Cavalier d’Arpino nella sala degli Orazi e Curiazi nel Palazzo del Conservatori. Mi viene in mente quel giovanotto alle prese col solco e l’aratro.

E poi mi piace immaginare la vista dal Palatino. Cosa vedeva Romolo affacciandosi dalla sua capanna? Il fiume, l’isola. Niente altro.

Mi sono sentita soddisfatta quando ho pensato che si! Ma certo! L’isola. C’è anche al centro di Parigi o di Berlino. È una specie di ritornello. Ma non è scontato. Aver letto mille volte la storia di Roma, non vale la vista da qui. Da qui non si studia. Da qui si capisce la storia. Ci si sta dentro. Chiunque avesse costruito per primo un villaggio qui sarebbe stato “Romolo”, fondatore di qualcosa di grande.

Dire ai turisti assetati di storie che Romolo è un personaggio della leggenda è sempre imbarazzante. Mi guardano come pensando che allora i libri, la scuola, i professori…ma perché ce lo fanno studiare? A volta presi dallo sconforto alcuni ingenuamente chiedono “ma almeno i sette colli sono veri?”
Allora è meglio comunque parlare di “un fondatore” così la delusione è minore. Ma se per noi Romolo è ancora così importante e carico di significati, cosa doveva essere per i romani? Per Augusto, princeps, fondatore di una nuova Roma e di una nuova età dell’oro, Romolo era un personaggio, un’ idea dalla quale non si poteva prescindere. E allora li, vicino a quelle capanne, lui, il primo imperatore romano, fece costruire la propria casa. In un gioco di simboli e richiami alle origini e tradizioni che saranno la fortuna dell’età augustea.

Oggi dalle terrazze del Palatino il fiume non si vede più, nascosto dagli edifici e dai platani e dal Lungotevere. Ma si gode nel vero senso del termine di una splendida vista.

Bisogna salire attraverso il Ninfeo Farnesiano, passare nel labirinto di siepi del giardino all’italiana, accanto alla tomba a forma di ara di Giacomo Boni, il primo archeologo a scavare qui. E poi ha inizio lo spettacolo di Roma da ogni parte. Un’esperienza da non perdere. Dove perdersi. La sensazione di essere appesi alla storia, alla grandezza, forse semplicemente l’appagante sensazione di capire il concetto di caput mundi!

Federica Carpinelli

A pochi chilometri da Roma e lontano dalla confusione della grande città possiamo trovare gioielli d’arte di affascinante bellezza. Vi invitiamo a scoprire con le guide di Art-Tur i Castelli Romani: cittadine immerse nel verde, cuore della enogastronomia romana e centri di produzione di vino famoso in tutto il mondo. Proponiamo itinerari personalizzati di mezza giornata, una giornata o anche due giornate. Durante i nostri tour visitiamo Castel Gandolfo, splendido borgo affacciato sull’omonimo lago di origine vulcanica, e residenza estiva del pontefice. Il Palazzo Apostolico domina la piazzetta principale sulla quale affaccia anche la chiesa di S.Tommaso da Villanova, opera di Gian Lorenzo Bernini. All’interno della chiesa la celebre crocifissione di Pietro da Cortona. Possibilità di visitare all’interno il Palazzo Apostolico. A Grottaferrata è possibile visitare l’Abbazia greca fondata dal monaco greco di origine calabrese Nilo nel 1004. All’interno è la preziosa cappella del Cardinale Odoardo Farnese, affrescata interamente dal Domenichino al principio del Seicento. Sull’altare la celebre iconostasi attribuita al Bernini sostiene l’antichissima icona bizantina della Vergine Odighitria. La giornata prosegue con una passeggiata nel centro storico di Frascati, ridente cittadina famosa per le sue posizione amena e come luogo di otium sia durante l’epoca romana che durante il Rinascimento (possibilità di visitare, organizzando per tempo, la splendida Villa Mondragone).

Tra i gioielli architettonici dei Castelli Romani il Palazzo Chigi di Ariccia, unico esempio di dimora barocca rimasta inalterata nei secoli. Il Palazzo fu trasformato in fastosa dimora da Gian Lorenzo Bernini per incarico della famiglia del papa Alessandro VII. Oltre agli arredi originali si conservano gli eccezionali corami  alla moda “spagnola” che decorano le pareti di molte sale. Si conserva all’interno del palazzo, tra l’altro, una originale spezieria del Seicento con libri, albarelli e mobili d’epoca e 130 piccoli ritratti riproducenti tutti i membri di casa Chigi. Il palazzo per il suo eccezionale stato di conservazione è stato spesso scelto come location per film in costume a partire dal Gattopardo di Luchino Visconti. Ad Albano, cittadina adagiata lungo la via Appia, si conservano alcuni affascinanti resti del principio del III secolo appartenuti ai Castra Albana, accampamento della II Legione Partica dell’Imperatore Settimio Severo: il Cisternone, la Chiesa di Santa Maria della Rotonda, sorta in luogo di un Ninfeo della Villa dell’Imperatore Domiziano, i resti dell’Anfiteatro. Affascinante anche il borgo di Nemi immerso nel verde dei boschi e affacciato sul laghetto omonimo. A richiesta si organizza una degustazione di prodotti tipici come la porchetta di Ariccia, il pane di Genzano, il vino dei Castelli Romani, ciambelline al vino, fragoline di Nemi.

Eventuale ingresso al Palazzo Pontificio a pagamento: circa euro 10; Ingresso al Palazzo Chigi di Ariccia euro 8 (ridotto gruppi); Cisternone di Albano euro 2; Anfiteatro euro 2; Santa Maria della Rotonda, euro 2.

Siamo a disposizione di associazioni, agenzie, gruppi di qualunque tipologia, per realizzare il tour più adatto alle esigenze di ciascuno. Clicca qui per conoscere le nostre tariffe .

 

Domenica 11 febbraio 2024, ore 10 visiteremo con ingresso speciale la Basilica di San Nicola in Carcere e i suoi sotterranei. Appuntamento davanti alla Basilica di San Nicola in Carcere alle ore 10: via del Teatro di Marcello, 46.  Visiteremo l’area del Foro Olitorio, a ridosso del Portus Tiberinus, antico porto fluviale di Roma e la Basilica di San Nicola in Carcere, sorta nel sito di una importante area sacra sfruttando e riutilizzando i resti degli edifici preesistenti. I templi qui presenti erano dedicati a Giunone Sospita, al dio Giano e alla Spes. Scendendo sotto la navata centrale della chiesa si raggiunge il livello del podio su cui si erigevano i monumenti antichi.  Biglietto euro 3;  Costo della visita guidata euro 10. Prenotazione obbligatoria per e-mail a info@arttur.it o per whatsapp a Federica (3356525919) o Lara (3397138467).

 

 

 

 

Basilica di San Nicola in Carcere e i sotterranei

Novità: il Museo della Forma Urbis al Celio. Gratuito con la MIC. Mercoledi 31 gennaio ore 10.30

Appena aperto al pubblico il nuovo Museo sul Celio. Saranno visibili per la prima volta i frammenti della gigantesca pianta marmorea della Roma antica incisa tra il 203 e il 211 dopo Cristo, sotto l’imperatore Settimio Severo.  150 lastre di marmo che, nella loro integrità, occupavano una superficie di circa 235 mq. Ideata più per celebrare la grandezza di Roma che per un uso pratico, si trovava sulla parete di un’aula nel Foro della Pace che secoli dopo fu inglobata nel complesso dei santi Cosma e Damiano al Foro Romano. 

 
Oggi, nel ritrovato Parco Archeologico del Celio e nei locali della ex Palestra Gil, i pezzi della Forma Urbis sono inseriti al loro posto sotto un pavimento rialzato in vetro che accoglie la riproduzione della Pianta Grande di Giovanni Battista Nolli del 1748.
Nel Parco (che ha come onirico sfondo il Colosseo) sono stati sistemati per nuclei tematici (capitelli, colonne, trabeazioni) molti materiali delle collezioni dell’ex Antiquarium Comunale, frutto degli scavi di fine ’800.
Appuntamento
Clivo di Scauro 4.
Costo della visita euro 10.
Ingresso al al parco, gratuito. Ingresso al museo: Biglietto non residente 9 euro, residenti 6,50. GRATUITO CON LA MIC
Prenotazione obbligatoria a 3356525919 o 3387138467 (whatsapp) oppure info@arttur.it 
www.arttur.it/forma/

Appena aperto al pubblico il nuovo Museo sul Celio. Saranno visibili per la prima volta i frammenti della gigantesca pianta marmorea della Roma antica incisa tra il 203 e il 211 dopo Cristo, sotto l’imperatore Settimio Severo.  150 lastre di marmo che, nella loro integrità, occupavano una superficie di circa 235 mq. Ideata più per celebrare laRead…

Mercoledi 31 gennaio ore 10.30