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La storia

Leggenda

Una leggenda popolare vuole che la Torre di Mecenate (la stessa torre ove Nerone, circa 2000 anni prima (nel ’64 A.C.) osservò estasiato l’incendio di Roma che secondo la tradizione storica romana egli stesso appiccò), e stata inglobata nel palazzo stesso.

storia

Storia

Palazzo Brancaccio nasce alla fine dell’800 dal prestigio e dalla volontà del Principe Salvatore Brancaccio, esponente di una delle più antiche ed illustri famiglie del patriziato napoletano e della propria consorte Mary Elisabeth Field, ricca ereditiera americana. L’edificio prende forma grazie al talento dell’architetto Gaetano Koch, uno dei più celebri nel panorama romano de XIX° secolo, noto fra gli altri per la costruzione di Palazzo Koch e dei due Palazzi Esedra in piazza della Repubblica; nonché di Luca Carimini altro architetto e scultore in voga in quest’epoca umbertina.

Lo stile del Palazzo può essere definito del “classicismo barocco”, nel senso che esso racchiude in sé i caratteri dello sfarzo e dell’eleganze ma con una linea di continuità tipica dell’arte classica. Si esaltano nel Palazzo linee curve dagli andamenti sinuosi, spazi che legano pittura, scultura, stucchi, specchi, sottolineando il tutto mediante suggestivi giochi di luce ed ombre. L’artista può sbizzarrirsi ed esaltarsi in un esuberanza decorativa che aveva (ed ha) lo scopo di destare meraviglia e stupore, il tutto arricchito da un’ampia vena originale, condita dai canoni classici.

L’originalità e la libera creazione di questo stile lo ritroviamo in ogni sala “cosi diverse ma in fondo cosi contigue le une con altre” (Sala Angeli, Sala Arazzi, Salone di Gaia, Galleria degli Specchi e Sala delle Vestali). Perfino la Casina di Cacci, piccola struttura esterna posta nel parco secolare, “nasconde” un immenso dono di Francesco Gai, uno dei pittori più poliedrici del periodo che impreziosì altre sale della dimora romana.

L’artista faceva parte di quella ristretta corte che i signori romani amavano ancora avere al suo studio nell’incantevole parco, dove lo stesso aveva creato il Ninfeo arricchito da due laghetti a diversi livelli di cascata ed il “coffeé house” quale ritrovo per i ricevimenti che la principessa offriva in giardino, rinnovando i fasti di Mecenate. Il Gay, che ebbe l’onore di essere presidente della Reale Accademia di San Luca, decorò quasi tutti gli interni dei fastosi Saloni.

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Come si evolve

Fra le persone più care al principe Don Roland Brancaccio, figlio di Salvatore e Mary Elizabeth, troviamo il Marchese Aldo Buzzi, uno dei proprietari più importanti della catena dei Bar in Italia.

Conoscendo le incantevoli bellezze dei Saloni e l’atmosfera magica che emanava ogni decoro, nel 1965 coinvolse il Principe nella creazione di Princes’ Garden Club, volto alla realizzazione di eventi mondani curati da loro stesso. Tale lungimiranza del Marchese vide una risposta talmente positiva ed in forte ascesa da rendere necessaria la costituzione di una società di capitali.

Il 6 ed il 7 dicembre 1969 ecco che le Sale videro la loro inaugurazione al pubblico in tutto il loro sfarzo e splendore, in ogni elemento: le sale maestose e sfarzose, gli Ospiti eleganti e raffinati (barone Poerio, la principessa Maria Pia di Sassonia Coburgo Blasis, il Principe e la Principessa Borghese, i principi buoncompagni, ecc…), il cibo superbo ed eccellente per non sfigurare al cospetto di cotante bellezza.

Dopo poco le redini della società vengono prese dalla giovanissima figlia di Aldo, Stefania Buzzi che ha il merito di condurre l’azienda da oltre 40 anni, creando eventi unici ed irripetibili per le aziende più prestigiose al mondo (Coca-cola, Mercedes Benz, Christian Dior, Valentino, Cartier, ecc…), valorizzandola, trasformandola anche ed adattandola ai differenti periodi della storia recente, fino a darle il lustro che oggi e unanimemente riconosciuto.