La Via Appia Antica e riflessioni sulla storia

La Via Appia Antica e riflessioni sulla storia

 

In fondo è solo una strada. Strati di materiale, come recita il nome stesso. Una strada che è li da sempre, per quel che mi riguarda, da molto guardando attraverso il filtro della storia. Le lastre raramente combaciano ormai  ma il lavoro era un tempo perfetto. So cosa vuol dire spaccare quei basoli neri cosi grandi, molto più grandi di quello che si immagina mentre si passeggia. Un colpo di mazzetta per uno, altrimenti fa male. Ti senti rintronare. Non mi meraviglio del grande lavoro fatto per metterli in opera. Mi emoziono al pensiero di quell’uomo ingegnoso che pensò in modo nuovo la strada. Non come una semplice linea che collega ma come una porta aperta sul mondo. Sulla conoscenza, la cultura, la ricchezza. Siamo abituati a meravigliarci dell’antichità. Se qualcosa di molto antico è arrivato fino a noi. Ma non sono i manufatti che mi stupiscono. Bensì le idee. Se prestassimo più attenzione a ciò che ci racconta la storia, se sapessimo da quali cause quali conseguenze scaturiscano sarebbe tutto molto più comprensibile. Invece quando scopriamo che certe idee già sono state pensate, certi meccanismi di vita, società, guerra, certe crisi politiche, economiche etc sono state già provocate, vissute, superate, ci meravigliamo. Mi viene spesso in mente Tucidide, lo storico greco della Guerra del Peloponneso. Diceva che la storia è “possesso per sempre” e usava un verbo che vuol dire acquistare. La storia è una cosa che si acquista e si possiede per sempre. È un tesoro. Eppure ce lo dimentichiamo. Lo sappiamo che le opere pubbliche, strade, ponti, acquedotti etc. sono indubbio segno di civiltà e che il trascurarle ci porta senza scampo in direzione sbagliata. Eppure sembra che nessuno dia importanza all’argomento. Il timore è che la civiltà per essere tale presupponga consapevolezza di se stessa. Perdere consapevolezza significa perdere lentamente la propria civiltà. Per questo voglio che le mie figlie studino la storia. Per questo la racconto tutti i giorni.
Federica Carpinelli

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